La Storia

La Storia dell’Unione europea in breve

All’indomani della seconda guerra mondiale l’Europa era in rovina. In un discorso rivolto alla gioventù mondiale, l’ex primo ministro britannico Winston Churchill invitò l’Europa a dimenticare i mali del nazionalismo e della guerra e propose la creazione di «qualcosa tipo gli Stati Uniti d’Europa».

Nel 1949 dieci paesi europei si unirono per fondare il Consiglio d’Europa e si impegnarono a perseguire obiettivi comuni a livello europeo.

Il Consiglio d’Europa fu la prima organizzazione europea ad essere istituita e si assunse il compito di difendere i diritti dell’uomo, la democrazia parlamentare e il principio di legalità, allineare le normative in materia sociale e promuovere la consapevolezza della comune identità europea.

Nonostante gli abitanti dell’Europa fossero veramente provati da tante sofferenze, una nuova possibile guerra era alle porte: le relazioni tra Francia e Germania, nemici storici, rimanevano ancora compromesse e sul continente gravava la minaccia di un nuovo conflitto fra paesi occidentali e paesi dell’est.

Come si potevano evitare gli errori del passato? Da dove cominciare e soprattutto come? Come stabilire un legame fra i due paesi e ricongiungere ad essi tutti i Paesi liberi d’Europa per costruire insieme un destino comune? Con una grande idea, nuova nello spirito, negli ideali, nei contenuti, nella forma… La grande idea, il sogno era proprio l’EUROPA!!!

9 maggio 1950: nasce l’Europa

Era il 9 maggio 1950 quando Robert Schuman, ministro degli Affari Esteri della Francia, nel suo discorso dichiarava “La pace mondiale non potrebbe essere salvaguardata senza iniziative creative all’altezza dei pericoli che ci minacciano” Quelle parole non caddero nel vuoto. I rappresentanti di Italia, Francia, Germania, Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi ne furono subito entusiasti: capirono immediatamente che, unendosi, avrebbero potuto vivere nel segno della pace, allontanare le guerre, migliorare le condizioni di vita dei propri cittadini, continuando a mantenere le proprie tradizioni, le proprie consuetudini.

Inizia così la realizzazione di un grande sogno, dopo anni di distruzione, morte e sofferenze. Inizia così un lungo cammino per un futuro da vivere insieme, nel segno del rispetto, dell’armonia, della concordia e del benessere di tutti i cittadini.

Uomini importanti come l’italiano Alcide De Gasperi, i francesi Robert Schuman e Jean Monnet, il tedesco Konrad Adenauer, il belga Paul Henri Spaak, con il supporto di Walter Hallstein e Altiero Spinelli, hanno gettato le basi alla costruzione di quella che oggi chiamiamo Unione Europea.

Il desiderio di pace ed unione è stato diffuso da questi grandi uomini, che potremmo definire i papà dell’attuale Unione Europea e che compresero, prima di tanti altri, che il modo migliore di dire “mai più guerre e divisioni” era costruire l’Europa unita.

La storia d’Europa però è ancor più antica. Ci sono personaggi del passato che con le loro idee hanno contribuito a far nascere l’Unione dei popoli europei. Tra questi personaggi ricordiamo due italiani: Giuseppe Mazzini (1805-1872): affermava la necessità “della solidarietà umana e della fratellanza tra i popoli…”, e Carlo Cattaneo (1801-1869): sosteneva che fosse necessario unire “nazioni libere per realizzare un’Europa Libera ed Unita…”

Le tappe:

1945 – 1959

Un’Europa di pace – gli albori della cooperazione

L’Unione europea viene posta in essere allo scopo di mettere fine alle guerre frequenti e sanguinose tra paesi vicini, culminate nella seconda guerra mondiale. Negli anni Cinquanta la Comunità europea del carbone e dell’acciaio comincia ad unire i paesi europei sul piano economico e politico al fine di garantire una pace duratura. I sei membri fondatori sono il Belgio, la Francia, la Germania, l’Italia, il Lussemburgo e i Paesi Bassi. Gli anni Cinquanta sono caratterizzati dalla guerra fredda tra Est ed Ovest. Le proteste in Ungheria contro il regime comunista sono represse dai carri armati sovietici nel 1956; l’anno successivo (1957), invece, l’Unione Sovietica diventa leader nella conquista dello spazio lanciando in orbita il primo satellite artificiale, lo Sputnik 1. Sempre nel 1957, il trattato di Roma istituisce la Comunità economica europea (CEE), o ‘Mercato comune’.

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1960 – 1969

I brillanti anni Sessanta – un decennio di crescita economica

Negli anni Sessanta si assiste alla nascita di una vera e propria ‘cultura giovanile’, con gruppi musicali quali i Beatles che attirano orde di adolescenti ovunque si esibiscano, contribuendo ad alimentare una rivoluzione culturale che aumenta ulteriormente il divario generazionale. Sono begli anni per l’economia, grazie anche al fatto che i paesi dell’UE non applicano più dazi doganali nell’ambito dei reciproci scambi. Essi convengono inoltre il controllo comune della produzione alimentare, garantendo così a tutti il sufficiente approvvigionamento di tutta la popolazione – ben presto si registrerà anzi una produzione agricola eccedentaria. Il maggio 1968 è famoso in tutto il mondo per i moti studenteschi di Parigi – molti cambiamenti nella società e nel costume sono associati alla cosiddetta ‘generazione del ‘68’.

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1970 – 1979

Una comunità in crescita – il primo allargamento

Con l’adesione della Danimarca, dell’Irlanda e del Regno Unito il 1° gennaio 1973, il numero degli Stati membri dell’Unione europea sale a nove. Il breve ma cruento conflitto arabo-israeliano dell’ottobre 1973 scatena una crisi energetica e problemi economici in Europa. La caduta del regime di Salazar in Portogallo nel 1974 e la morte del generale Franco in Spagna nel 1975 decretano la fine delle ultime dittature di destra al potere in Europa. La politica regionale comunitaria comincia a destinare ingenti somme al finanziamento di nuovi posti di lavoro e di infrastrutture nelle aree più povere. Il Parlamento europeo accresce la propria influenza nelle attività dell’UE e, nel 1979, viene eletto per la prima volta a suffragio universale.

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1980 – 1989

L’Europa cambia volto – la caduta del muro di Berlino

In seguito agli scioperi dei cantieri navali di Danzica, nell’estate del 1980, il sindacato polacco Solidarność ed il leader Lech Walesa diventano famosi in Europa e nel mondo. Nel 1981 la Grecia diventa il decimo Stato membro dell’UE, mentre il Portogallo e la Spagna aderiscono all’UE nel 1986. Sempre nel 1986 viene firmato l’Atto unico europeo, che pone le basi per un ampio programma di sei anni finalizzato a risolvere i problemi che ancora ostacolano la fluidità degli scambi tra gli Stati membri dell’UE e crea così il ‘Mercato unico’. Si produce un grande sconvolgimento politico quando, il 9 novembre 1989, viene abbattuto il muro di Berlino e, per la prima volta dopo 28 anni, si aprono le frontiere tra Germania Est e Germania Ovest, che saranno presto riunificate in un solo paese.

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1990 – 1999

Un’Europa senza frontiere

Il crollo del comunismo nell’Europa centrale ed orientale ha determinato un avvicinamento dei cittadini europei. Nel 1993 viene completato il mercato unico in virtù delle ‘quattro libertà’ di circolazione di beni, servizi, persone e capitali. Gli anni Novanta sono inoltre il decennio di due importanti trattati: il trattato di Maastricht sull’Unione europea (1993) e il trattato di Amsterdam (1999). I cittadini europei si preoccupano di come proteggere l’ambiente e di come i paesi europei possano collaborare in materia di difesa e sicurezza. Nel 1995 aderiscono all’UE tre nuovi Stati membri: Austria, Finlandia e Svezia. Una piccola località del Lussemburgo dà il nome agli accordi di ‘Schengen’ che, gradualmente, consentono ai cittadini di viaggiare liberamente senza controllo dei passaporti alle frontiere. Milioni di giovani studiano all’estero con il sostegno finanziario dell’UE. Viene semplificata anche la comunicazione, in quanto sempre più cittadini utilizzano il telefono cellulare ed Internet.

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2000 – 2009

Ulteriore espansione

Il nuovo decennio si apre con una profonda crisi economica, l’UE aiuta numerosi Paesi ad affrontare le loro difficoltà e istituisce l’”Unione bancaria”, allo scopo di rendere il settore bancario più sicuro e affidabile.

Nel 2012 l’Unione europea riceve il premio Nobel per la pace. Il premio riconosce il ruolo svolto dall’UE da oltre sessanta anni per promuovere la pace e la riconciliazione, la democrazia e i diritti umani.

Nel 2013 la Croazia diventa il 28º Stato membro dell’UE. I cambiamenti climatici restano in cima all’agenda e i leader concordano di ridurre le emissioni nocive.

Le elezioni europee del 2014 vedono crescere il numero degli euroscettici eletti al Parlamento europeo.

Si inaugura una nuova politica di sicurezza a seguito dell’annessione della Crimea da parte della Russia.

L’estremismo religioso aumenta in Medio Oriente e in diversi paesi e regioni del mondo, provocando instabilità e guerre che spingono molti a fuggire dalle loro case e a cercare rifugio in Europa. L’UE, oltre al dilemma di come prendersi cura di loro, diventa anche l’obiettivo di diversi attacchi terroristici.

Nel giugno 2016 con il 52% dei voti contro il 48%, i cittadini del Regno Unito approvano in un referendum l’uscita dall’Unione europea. Il Regno Unito continuerà ad essere uno Stato membro dell’UE fino a quando i negoziati sui termini di uscita non saranno completati.

Il 25 marzo 2017 i 27 leader europei si riuniscono a Roma per celebrare il 60º anniversario della firma dei Trattati di Roma, che hanno aperto la strada a un’Unione di pace, solidarietà e democrazia. Adottano la “Dichiarazione di Roma”, che riassume i risultati ottenuti in precedenza dall’Unione europea, illustra le sfide future, e afferma l’impegno a lavorare per l’unità tra i 27 Stati membri e a rafforzare l’azione comune nei principali settori strategici.

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2010 – 2019

Un decennio difficile

 

Il nuovo decennio si apre con una profonda crisi economica, l’UE aiuta numerosi Paesi ad affrontare le loro difficoltà e istituisce l’”Unione bancaria”, allo scopo di rendere il settore bancario più sicuro e affidabile.

Nel 2012 l’Unione europea riceve il premio Nobel per la pace. Il premio riconosce il ruolo svolto dall’UE da oltre sessanta anni per promuovere la pace e la riconciliazione, la democrazia e i diritti umani.

Nel 2013 la Croazia diventa il 28º Stato membro dell’UE. I cambiamenti climatici restano in cima all’agenda e i leader concordano di ridurre le emissioni nocive.

Le elezioni europee del 2014 vedono crescere il numero degli euroscettici eletti al Parlamento europeo. Si inaugura una nuova politica di sicurezza a seguito dell’annessione della Crimea da parte della Russia. L’estremismo religioso aumenta in Medio Oriente e in diversi paesi e regioni del mondo, provocando instabilità e guerre che spingono molti a fuggire dalle loro case e a cercare rifugio in Europa. L’UE, oltre al dilemma di come prendersi cura di loro, diventa anche l’obiettivo di diversi attacchi terroristici.

Nel giugno 2016 con il 52% dei voti contro il 48%, i cittadini del Regno Unito approvano in un referendum l’uscita dall’Unione europea. Il Regno Unito continuerà ad essere uno Stato membro dell’UE fino a quando i negoziati sui termini di uscita non saranno completati.

Il 25 marzo 2017 i 27 leader europei si riuniscono a Roma per celebrare il 60º anniversario della firma dei Trattati di Roma, che hanno aperto la strada a un’Unione di pace, solidarietà e democrazia. Adottano la “Dichiarazione di Roma”, che riassume i risultati ottenuti in precedenza dall’Unione europea, illustra le sfide future, e afferma l’impegno a lavorare per l’unità tra i 27 Stati membri e a rafforzare l’azione comune nei principali settori strategici.

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dal 2020 ad oggi

La pandemia di COVID-19 e la via della ripresa

 

La pandemia di COVID-19 innesca una grave emergenza di salute pubblica e un rallentamento economico senza precedenti. L’UE e i suoi paesi membri collaborano per sostenere i sistemi sanitari, contenere la diffusione del virus e procurare vaccini per le persone nell’UE e nel resto del mondo.

Per contribuire a sostenere la ripresa, i leader concordano il più ampio pacchetto di incentivi mai finanziato dal bilancio dell’UE: l’accento è posto su una ripresa verde e digitale, in quanto l’UE si adopera per conseguire la neutralità climatica entro il 2050.

Il Regno Unito lascia l’Unione europea dopo 47 anni di adesione, aprendo un nuovo capitolo nelle sue relazioni con l’UE.

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Le tappe fondamentali

1949 Viene costituito il Consiglio d’Europa.

1950 Nasce l’Europa – dichiarazione di Robert Schuman.

1951 Nasce la CECA – Trattato di Parigi.

1957 Nasce la CEE – Italia, Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo e Paesi Bassi firmano, a Roma, il Trattato che istituisce la Comunità Economica Europea.

1973 Danimarca, Irlanda, Regno Unito aderiscono alla Comunità Economica Europea.

1979 I cittadini europei eleggono, per la prima volta, i deputati al Parlamento europeo.

1981 La Grecia entra a far parte della Comunità Economica Europea.

1986 Spagna e Portogallo entrano nella Comunità Economica Europea.

1993 Trattato di Maastricht. La Comunità europea cambia nome all’insegna di una unione più forte e più stretta dei popoli europei. D’ora in avanti si chiamerà Unione Europea.

1995 Austria, Finlandia e Svezia entrano a far parte dell’Unione europea.

1995 Trattato di Schengen. I cittadini europei possono liberamente circolare da un Paese all’altro.

1998 Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Cipro, Estonia, Slovenia chiedono di entrare a far parte dell’Unione Europea.

1999 Trattato di Amsterdam. Adozione dell’Euro come moneta unica.

2000 Bulgaria, Romania, Slovacchia, Lettonia, Lituania, Malta e Turchia chiedono di entrare nell’Europa unita.

2000 Trattato di Nizza. Proclamazione solenne della Carta dei Diritti fondamentali dei cittadini europei, espressione dei principi di democrazie e dello Stato di diritto su cui si fonda l’Unione Europea.

2002 Il primo gennaio entrano in circolazione le monete e le banconote in Euro.

2004 Il primo maggio Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Slovenia, Malta e Cipro entrano a far parte dell’Unione Europea.

I simboli dell’Unione Europea

 

Nella Costituzione Europea si individuavano 5 simboli per identificare l’identità europea e l’Europa come entità politica.

L’articolo I-8 del Trattato, intitolato “I simboli dell’Unione”, sanciva che:

 

La bandiera dell’Unione rappresenta un cerchio di dodici stelle dorate su sfondo blu

La bandiera è il simbolo non solo dell’Unione europea in quanto istituzione ma anche dell’unità e dell’identità dell’Europa in generale. La corona di stelle dorate simboleggia gli ideali di solidarietà e armonia tra i popoli.

Il numero delle stelle non dipende dal numero degli Stati membri. Le stelle infatti sono dodici in quanto il numero dodici è tradizionalmente simbolo di perfezione, completezza ed unità. La bandiera rimarrà pertanto invariata a prescindere dai futuri ampliamenti dell’Unione europea.

Nell’ottobre 2008 il Parlamento europeo ha deciso di esporre la bandiera in tutti i suoi locali ed in ogni sala di riunione. La bandiera sarà esposta inoltre in occasione di tutti gli eventi ufficiali.

 

L’inno dell’Unione è tratto dall’ «Inno alla gioia» della Nona sinfonia di Ludwig van Beethoven
L’inno fu adottato dal Consiglio d’Europa nel 1972.
Nel 1985 venne adottato dai capi di Stato e di governo dell’UE come inno ufficiale dell’Unione europea. L’intento non è quello di sostituire gli inni nazionali dei singoli Stati membri bensì quello di celebrare i valori che essi condividono e la loro unità nella diversità.

L’inno europeo non prevede, pertanto, alcun testo cantato poiché il linguaggio universale della musica esprime gli ideali di libertà, pace e solidarietà perseguiti dall’Europa.

Secondo la decisione dell’ottobre 2008, esso sarà eseguito all’inizio di ogni seduta costitutiva che segue le elezioni europee e in altre sedute solenni, in particolare per dare il benvenuto ai Capi di Stato o di governo e per accogliere i nuovi deputati nel quadro di un allargamento.

 

Il motto dell’Unione è: «Unita nella diversità»
Il motto sta ad indicare che, attraverso l’Unione europea, i popoli operano unitamente per la pace e la prosperità e che le molte e diverse culture, tradizioni e lingue presenti in Europa costituiscono la ricchezza del continente. 
Nel 2000 il Presidente del Parlamento Europeo, Nicole Fontane, accettò questo motto, scelto tra diverse proposte ideate da studenti di età compresa tra i 10 e i 20 anni.

 

La moneta dell’’Unione è l’euro

L’euro (EUR o €) è la valuta comune dei Paesi dell’Unione Europea che hanno aderito all’Unione Economica e Monetaria (UEM), ovvero Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna.
Introdotta nel 1999, la moneta unica è entrata in circolazione dal primo gennaio 2002.
Il simbolo dell’euro (€) è basato sulla lettera greca Epsilon, mentre le due barre orizzontali rappresentano la stabilità.

 

La giornata dell’Europa è celebrata il 9 maggio in tutta l’Unione

L’Europa celebra la sua giornata il 9 maggio, data della dichiarazione pronunciata dall’allora Ministro degli Affari esteri francese Robert Schuman nel 1950, da cui prese avvio il processo di integrazione europea.

Il Consiglio d’Europa ha celebrato il 5 maggio come “Giorno dell’Europa” fino al 1964, ricordando la propria fondazione avvenuta il 5 maggio 1949.

La Comunità Economica Europea adottò invece il 9 maggio come “Giorno dell’Europa” al summit di Milano nel 1985, in ricordo della dichiarazione solenne, ispirata dal commissario Jean Monnet, che Robert Schumann fece il 9 maggio 1950 sull’unificazione dell’Europaattraverso la costruzione di un mercato comune del carbone e dell’acciaio.

La proposta, nota come “dichiarazione Schuman”, è considerata pertanto l’atto di nascita dell’Unione europea.

La festa dell’Europa è oggi l’occasione per dare vita a festeggiamenti e organizzare attività che avvicinano l’Europa ai suoi cittadini ed i popoli dellUnione fra loro.

 

 

Purtroppo l’abbandono della costituzione ha significato anche l’abbandono della codifica di questi simboli: nel Trattato di Lisbona, che sostituisce la costituzione, non vi è infatti cenno alcuno ai simboli europei.